La Proget Impianti Olimpia Legnaia tiene testa agli avversari di Pallacanestro Grosseto per 10 minuti prima di un calo nei restanti trenta di gioco dal quale i padroni di casa non riescono a riemergere.
DIVISIONE 2 – 7º RITORNO
Domenica 10 Marzo 2024 @ PalaCantini
OLIMPIA LEGNAIA-PALLACANESTRO GROSSETO 42-77
(16-21, 23-38, 36-64, 42-77)
PROGET IMPIANTI OLIMPIA LEGNAIA
Cambi 13, Spadetto 8, Fabiani 7, Margheri 3, Masi, Becocci 5, Ciappi 2, Zecchi 2, Lanzi 2, Taccetti.
Coach: Dindelli Ass. Lupori
PALLACANESTRO GROSSETO
Ciacci 14, Bambini 10, Perfetti 7, Barabesi 6, Tinti 3, Franzese 16, Casanova 9, Lettieri 5, Zucchini 4, Conti 3, Terrosi ne.
Coach: Manganelli Ass. Pedicelli
Parziali: 16-21, 23-38, 36-64, 42-77.
Arbitri: Cammilli di Empoli (FI) e Giachi di Firenze
Lo spirito Legnaiolo emerge già nei primi minuti del primo periodo quando i ragazzi di Coach Dindelli, nonostante importanti assenze, ma stavolta con una panchina comunque più profonda, approcciano nel migliore dei modi attaccando con ritmo il canestro. Il floater poco fortunato di Fabiani viene raccolto da Cambi, che con un appoggio dopo un rimbalzo sblocca il match. Spadetto da adito al buon avvio dei suoi recuperando un pallone sul primo pressing e regalandosi un perfetto contropiede. Gli ospiti, dopo un paio di giri a vuoto, si fanno sotto con Perfetti, che con il palleggio si dimostra in due occasioni una spina nel fianco dei padroni di casa, adesso agganciati nel punteggio. In questo avvio tuttavia, nonostante la buona risposta grossetana, i giallo-blu non alzano il piede dall’acceleratore e, affidandosi a Cambi, continuano a rimanere a contatto nel match. Il n.41, di fatto uno dei pochi senatori in campo, prende in mano la squadra raccogliendo palloni, facendo a sportellate in mezzo all’area e concretizzando anche punti dalla lunetta. Un improvviso break avversario, guidato da Ciacci, spedisce a 3 minuti dal termine i legnaioli sul -5. Ma la reazione arriva immediata perché sia Zecchi che Ciappi – il primo con un piazzato ed il secondo con una improvvisa accelerazione mano destra – dimostrano che la loro età anagrafica non conta, contribuendo alla causa ed impedendo che la forbice non vada oltre il 16-21.
Il secondo quarto purtroppo, però, rimescola le carte in gioco ancora una volta, con i padroni di casa che subiscono adesso il più elevato ritmo degli ospiti, che con la giusta circolazione di palla riescono a servire spesso e volentieri Casanova, che in più di un’occasione si fa trovare solo. Dopo 4 minuti di buio con 0 canestri segnati, i giallo-blu si sbloccano con Lanzi, autore di un piazzato vincente che però non impedisce di evitare la doppia cifra di deficit. A fare compagnia nei tabellini al giovane legnaiolo sono altri due compagni di squadra che condividono una particolarità nel numero di maglia, ovvero la ripetizione di un numero. In questo caso sono l’8 ed il 5, sì perché prima Fabiani a tre dal termine con una azione personale conclusa con un tiro in allontanamento da tre punti, e poi Becocci, allo scadere con un 2/2 dalla lunetta, fissano il punteggio all’intervallo sul 23-38.
Ad un avvio convincente, seguito da una seconda frazione dove i padroni hanno staccato la spina, serve una reazione quanto meno d’orgoglio nel secondo tempo. I legnaioli cercano nuovamente la soluzione da lontano, anche se non vengono aiutati dalla precisione emersa dalle percentuali basse. Gli ospiti, invece, anche più sgombri di mente, sono bravi nel trovare azioni facili senza mai forzare: stavolta è Franzese la spina nel fianco dei padroni di casa, che non riescono a limitarlo in due occasioni su taglio back door. Sulla tripla di Tinti, che risponde alla precedente giocata da tre punti di Becocci, autore di un fallo e canestro nato dopo un buono strappo in mezzo all’area, si chiude virtualmente la partita: il colpo del ko dopo che i giallo-blu hanno provato a riemergere in più di un’occasione. Anche il punteggio, in tal senso, è emblematico: 36-64.
Il quarto quarto conferma quanto visto nei primi trenta minuti portando a delle considerazioni come i troppi punti subiti in maniera troppo facile da un gruppo che in ogni caso dimostra sempre ottimi sprazi sia qualitativi che nel gioco di squadra, esaltati in questo caso dal primo quarto. Anche i colpi individuali come quello di Margheri in questo finale, tiro da oltre l’arco andato a bersaglio, aumentano i rimpianti di un gruppo alla ricerca di una svolta in campionato non semplice da mettere in piedi, viste le assenze.